20 giugno 2018

#ACheServeVolare 09

Emptyscapes, un nuovo paradigma per l’archeologia dei paesaggi mediterranei

Conferenza

Istituto centrale per il catalogo e la documentazione

Via di San Michele, 18 - Roma

Orario ore 17:00 - 18:30 Ingresso libero

Organizzato da Istituto centrale per il catalogo e la documentazione - Aerofototeca nazionale

"Torna l'appuntamento con la rubrica "A che serve volare" organizzata dall'Aerofototeca Nazionale con una conferenza di Stefano Campana.

L'incontro è dedicato a Emptyscapes , un nuovo paradigma per l’archeologia dei paesaggi mediterranei, un progetto interdisciplinare che ha come obiettivo lo sviluppo di nuovi paradigmi per lo studio dei paesaggi archeologici spostando il baricentro dal consueto approccio sitocentrico verso una prospettiva contestuale ed ecosistemica.

Il quadro metodologico è ampio e complesso, si articola fondamentalmente su quattro assi: metodi tradizionali della topografia archeologica, telerilevamento, geoarcheologia e bioarcheologia.  Il contesto di applicazione consiste di due campioni, urbano (Veio) e rurale (un transetto di ca. 20 km2 tra Roselle e Grosseto). Un ruolo centrale è svolto dall’acquisizione estensiva e continua di misure geofisiche che ad oggi ha raggiunto un’estensione complessiva nei due campioni di ca. 750 ettari.

Questa attività ha permesso l’individuazione di un considerevole numero di elementi archeologici sepolti, dal periodo etrusco al Medioevo, spesso del tutto invisibili ai metodi di prospezione tradizionale (dai quali comunque non prescindiamo), influenzando in modo sostanziale l’elaborazione critica e la ricostruzione storica di entrambi i contesti indagati.
Tra gli elementi di maggiore interesse spicca la scoperta di necropoli monumentali, motte medievali, fortificazioni, sistemi di viabilità e agrari, strutture produttive e altro ancora.

Nelle stesse aree l’ateneo senese ha avviato la sperimentazione di acquisizione di dati LIDAR  tramite drone, con l’obiettivo di superare ciò che rappresenta un vero e proprio “buco nero” nella conoscenza del territorio, cioè le aree boschive, che in Italia come del resto nel Mediterraneo europeo arrivano ad occupare fino al 45% della superficie. È necessario sottolineare che esperienze analoghe di analisi dei paesaggi sono in corso in Inghilterra (Stonehenge, Vale of Pickering), Austria (Canuntum, Halbturn, Kreuttal, St. Anna), Svezia (Birka-Hovgården, Uppåkra), Norvegia (Vestfold), Germania (Stubersheim). In tutti i casi come nel progetto Emptyscapes, il risultato è sempre lo stesso: una sostanziale trasformazione del quadro conoscitivo nella diacronia e una profonda trasformazione della nostra percezione della complessità strutturale, economica e sociale dei paesaggi antichi.

Stefano Campana è professore di Topografia Antica (L-ANT/09) presso l’Università di Siena, dipartimento di Scienze Storiche e Beni Culturali. È un archeologo specializzato nello studio diacronico dei paesaggi e nello sviluppo di metodologie innovative per lo studio del territorio con particolare riferimento a telerilevamento, geomatica, geofisica estensiva continua e GIS. La sua attività è finalizzata alla comprensione delle trasformazioni dei paesaggi pregressi con particolare riferimento all’età storica e con un interesse specifico per i passaggi dalla tarda antichità al medioevo. Il contesto territoriale di riferimento è la Toscana ma ha anche diretto e condotto attività di ricerca in Inghilterra, Cina, Turchia, Palestina, Iraq, Kurdistan e Turkmenistan. È molto attivo nella sfera internazionale nell’organizzazione di convegni, nella didattica (master, summer school) e nella partecipazione a progetti europei (Arcland, Emptyscapes, etc). E’ stato Advanced Marie Curie Fellowship presso l’Università di Cambridge (UK), visiting professor presso l'École Normale Supérieure (Paris), l’Università di Lund (Svezia) e l'Iraqi Institute for the Conservation of Antiquities and Heritage (Iraq-Erbil).

Nel 2011 è stato nominato e ammesso come Fellow alla Society of Antiquaries of London e dal 2012 al 2015 è stato membro del consiglio di amministrazione dell’HIST (International Centre on Space Technologies for Natural and Cultural Heritage) sotto l’auspicio dell’UNESCO e della Accademia Cinese della Scienze. Attualmente dirige progetti di ricerca territoriale e scavi archeologici e coordina un gruppo di ricercatori (laureandi, dottorandi e post-doc) presso il Laboratorio di Archeologia dei Paesaggi e Telerilevamento (LAP&T) dell’Università di Siena. Nel 2009 ha fondato una società spin-off di presso l’Università Siena, ATS s.r.l., finalizzata al trasferimento tecnologico dal LAP&T al mercato dei beni culturali."

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