Bencini e Sansoni
- Anno Acquisizione:
- 1968, 1971
- Soggetto prevalente:
- opere pittoriche e monumentali, riproduzioni di dipinti tra età rinascimentale e tardo ottocentesca disponibili sul mercato antiquariale fiorentino; edifici e impianti urbanistici realizzati durante il ventennio fascista
- Settore:
- Gabinetto fotografico nazionale
- Estremi cronologici:
- sec. XX primi anni ’30 – metà
- Consistenza stimata:
- 1128
- Parole chiave:
- Firenze - Assisi - Civate - Giotto - affresco - architettura
La raccolta di negativi fotografici su lastra alla gelatina d’argento (nei formati 21x27 e 18x24), prodotti dalla fiorentina Ditta Bencini, attualmente in ICCD con il nome di Fondo Bencini e Sansoni è costituita da due nuclei tematici distinti.
I titolari della Ditta Bencini decisero di proporre in vendita allo Stato le lastre dei negativi dopo i gravi danni subiti nell’alluvione di Firenze del 1966. L’acquisto di un primo nucleo fu autorizzato dal Consiglio Superiore per le Antichità e Belle Arti nel 1968, cui farà seguito un secondo acquisto nel 1971. Il primo nucleo testimonia i cicli decorativi di Assisi, della cappella Bardi di Firenze, dell’Abbazia di S. Pietro al Monte Civate e il loro stato di conservazione tra gli anni 1930-1940.
Il secondo nucleo testimonia l’edilizia sociale del regime fascista e i cambiamenti urbanistici di Roma, Sabaudia, la strada statale gardesiana e altri interventi del regime tra il 1931 e il 1932.
La politica di acquisizione di fondi fotografici fu fortemente sostenuta durante la direzione di Carlo Bertelli (1964-1973) e rappresentò lo strumento più utile per implementare la documentazione delle opere d’arte nell’archivio del GFN.
I due fotografi si erano formati nel laboratorio di Vittorio Alinari e nel 1911 avevano aperto un proprio studio a Firenze. Giulio Bencini (1881-1959) si occupava prevalentemente di riprese in studio mentre Mario Sansoni (1882-1975) aveva l’incarico di realizzare le campagne fotografiche esterne. Sarà lui a collaborare con Pietro Toesca negli anni ’30 per documentare la pittura figurativa medievale in Italia. Il resto della produzione Sansoni è conservato nella fototeca del Kunsthistorisches Institut di Firenze.
Non meno importante sottolineare che lo studio Bencini e Sansoni fu il principale stampatore di cui si servì il fotografo Mario Nunes Vais per lo sviluppo e la stampa dei suoi lavori.
Bibliografia:
AFT Rivista di Storia e Fotografia, gennaio 1987, n. 5
Bertelli Carlo, Nuove acquisizioni dei musei e gallerie dello Stato – Gabinetto fotografico nazionale, in “Bollettino d’Arte”, serie V, anno LVII, 1972, III-IV, pp. 245-247