Crescente

Anno Acquisizione:
1990
Soggetto prevalente:
Ritratti
Settore:
Gabinetto fotografico nazionale
Estremi cronologici:
1939 - 1990
Consistenza accertata:
Immagini pubblicate 1.858
Consistenza stimata:
94000
Parole chiave:
Ritratti

Acquistato dall’ICCD nel 1990, l’archivio Crescente si compone di circa 94.000 negativi su lastra e su pellicola e di stampe d’epoca di grande formato, tutte gelatine ai sali d'argento, parte delle quali recano la dedica autografa del soggetto fotografato.

Frutto dell’attività dello studio fotografico di Severino Crescente (1915-1962) e del figlio Augusto (1946-2002), l’archivio è costituito sia da ritratti di esponenti del mondo politico, culturale, ecclesiastico italiano e internazionale sia da ritratti di persone comuni di tutte le fasce sociali.

Nel 1944, con il trasferimento da Padova a Roma, Rino (come è solito firmarsi) Crescente apre un atelier di ritrattistica fotografica in via Flaminia 21, frequentato ben presto da esponenti di primo piano del mondo della politica e delle arti alcuni dei quali appongono dedica e firma autografa sul proprio ritratto: De Nicola, Einaudi, De Gasperi, Don Sturzo, Gronchi, Nenni, Padre Pio, Carlo Levi, De Chirico, Marino Marini, Ungaretti, Piacentini, Fazzini, Papini, Pizzetti, Alvaro, solo per citarne alcuni tra gli italiani, e poi, fuori dall’Italia, i francesi Auriol e Pleven nonché Evita Peron, ritratta all’Excelsior di Roma, che userà una di quelle foto in occasione delle elezioni presidenziali argentine del '46.

L’attività dello studio è documentata nel dettaglio per il periodo 1950-1970 dalle agende di lavoro pervenute insieme col materiale fotografico.

Sempre nel 1944, dietro incoraggiamento di Ivanoe Bonomi (primo ministro in quello stesso anno), Rino Crescente fonda l’Archivio Fotografico Italiano (A.F.I.).

Dal 1948 viene conferito a Crescente l’incarico di ritrattista ufficiale dei componenti delle due Camere del Parlamento, incarico che lo studio manterrà per ben 8 legislature consecutive, fino al 1983.

Altro nucleo significativo all'interno dell'archivio è costituito da oltre 1000 fotografie scattate nel 1952 da Crescente in Terrasanta, prezioso materiale documentario su luoghi e monumenti di Libano, Siria, Transgiordania, Israele.

Nel 1953 l'attività dello studio e l'A.F.I. si fondono. Rino Crescente fonda quindi il mensile “Clio. Rivista fotobiografica di personalità contemporanee”, di cui usciranno in tutto solo 4 fascicoli.  Nel 1954, l’Archivio Fotografico Italiano diviene una fondazione.

Tra i nuclei i più consistenti dell’archivio Crescente sono i ritratti dei componenti delle assemblee parlamentari italiane dalla prima alla nona legislatura (1948–1987); quelli dei membri del Concilio Vaticano II dal 1962 al 1965 e i ritratti dei partecipanti ai sinodi vescovili del 1972, 1979 e 1983.

Alla morte di Severino, nel 1962, la moglie Isabella rileva la gestione dello studio, coadiuvata dal figlio Augusto che prosegue, oltre all’attività di fotografo ritrattista del padre, anche l’impresa dell’A.F.I., da lui rifondato nel 1967.

Tra le pubblicazioni realizzate dalle Edizioni-Studio Fotografico Crescente è la Sesta assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi: ritratti fotografici di Augusto Crescente  (dicembre 1983), nella cui prefazione, dal titolo Il vero volto del tempo, Augusto evidenzia l’importanza del ritratto fotografico firmato dall’artista, in contrapposizione all’improvvisazione dilagante. Nella stessa prefazione Augusto Crescente introduce e sottolinea la cultura per la conservazione e il restauro delle foto antiche.

Nel 1989 Augusto fonda l’Accademia Fotografica Internazionale per divulgare gli esperimenti fotografici, ma dieci anni dopo, nel 1999, lo studio Crescente cessa definitivamente la propria attività, ancor prima della morte di Augusto avvenuta nel 2002.

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