Musei Universitari

Pubblicato il
30/11/1999
Scadenza
30/11/2017
Tipologia
<p>Nel corso della giornata di studio del 24 maggio 2018 dedicata alla catalogazione delle collezioni dei Musei Universitari, sono emerse diverse problematiche che possono essere sintetizzate sotto forma di&nbsp;<strong>6 punti chiave:&nbsp;</strong></p> <p><strong></strong><strong>1. Reti e interoperabilit&agrave;</strong></p> <p>Un sistema di catalogazione condiviso facilita lo&nbsp;<strong>scambio di dati</strong>&nbsp;attraverso gli enti, che possono comunicare utilizzando protocolli di&nbsp;<strong>interoperabilit&agrave;</strong>, e fornisce una&nbsp;<strong>visione completa</strong>&nbsp;ed esaustiva del patrimonio nazionale. La costituzione di&nbsp;<strong>reti sul territorio</strong>&nbsp;facilita lo scambio di buone pratiche, migliora la qualit&agrave; dei dati e dei processi, favorisce la sostenibilit&agrave; dei progetti, amplifica la circolazione delle conoscenze prodotte</p> <p><strong>2. Processi di catalogazione</strong></p> <p>Il Catalogo Generale dei beni culturali, formato e gestito attraverso la piattaforma SIGECweb, rappresenta uno strumento di lavoro efficace per garantire la&nbsp;<strong>qualit&agrave;</strong>&nbsp;e l&rsquo;aggiornamento delle informazioni prodotte. Ci&ograve; presuppone la condivisione del processo di produzione delle schede di catalogo, per le diverse tipologie di beni, in un unico ambiente omogeneo, che possa garantire la disponibilit&agrave;, la fruizione e la condivisione con altri sistemi</p> <p><strong>3. Formazione</strong></p> <p>Le attivit&agrave; formative sui processi di catalogazione contribuiscono alla&nbsp;<strong>buona qualit&agrave; della catalogazione</strong>; affinch&eacute; la formazione sia efficace, deve essere strutturata in modo da essere condivisa con gli enti responsabili delle collezioni, e deve prendere in considerazione non solo gli aspetti metodologici ma anche quelli gestionali e tecnologici</p> <p><strong>4</strong>.&nbsp;<strong>Dati aperti</strong></p> <p>Tra le nuove prospettive, quella dei&nbsp;<strong>LOD (Linked Open Data)</strong>&nbsp;&egrave; la pi&ugrave; interessante, fornendo la possibilit&agrave; di ampliare la&nbsp;<strong>condivisione</strong>&nbsp;di risorse digitali e l&rsquo;opportunit&agrave; di&nbsp;<strong>visibilit&agrave;</strong>,&nbsp;<strong>diffusione&nbsp;</strong>e&nbsp;<strong>arricchimento</strong>&nbsp;dei dati, permettendo altres&igrave; di stabilire una connessione tra conoscenza e valorizzazione</p> <p><strong>5. Modello di conoscenza</strong></p> <p>Con riferimento all&rsquo;universo scientifico, costruire un modello della conoscenza vuol dire lavorare sulla&nbsp;<strong>qualit&agrave; della domanda a cui i dati del catalogo possono fornire risposte</strong>; occorre verificare se lo standard descrittivo definito per gli strumenti catalografici ICCD risponde alle esigenze della comunit&agrave; scientifica per quanto riguarda i contenuti tecnico-scientifici, i linguaggi che li esprimono, le connessioni con altri contesti di conoscenza.</p> <p><strong>6. Riconoscimento del Catalogo in sede MIUR come elemento di valutazione</strong></p> <p>La Catalogazione del Patrimonio costituisce produzione scientifica prima che amministrativa. Il riconoscimento da parte del MIUR nei sistemi di valutazione rappresenterebbe un incentivo a svolgere tale attivit&agrave; che al momento viene invece relegata tra le attivit&agrave; residuali e non di ricerca.</p> <p>Per ciascun tema chiave, sulla base delle adesioni pervenute, sar&agrave; costituito un tavolo di lavoro, con lo scopo di elaborare un documento con proposte strategiche e operative, e l&rsquo;insieme di tutti i documenti costituir&agrave; la policy per i Musei Universitari riguardo al tema della Catalogazione.</p> <p>Per ulteriori informazioni:</p> <p>Francesca Paola Rossi, email:&nbsp;<a href="mailto:francescapaola.rossi@beniculturali.it">francescapaola.rossi@cultura.gov.it</a></p>
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