Programma 500 giovani per la cultura
I risultati in ICCD
I tirocinanti partendo dalle schede realizzate con il progetto nazionale Grande guerra: Censimento dei monumenti ai caduti della prima guerra mondiale sono stati chiamati a valorizzare i contenuti tecnico scientifici delle schede e ad arricchire il patrimonio documentale consentendo una più approfondita lettura storica e artistica del tema. In particolare per ciascun tirocinante destinato all’ICCD sono stati definiti dei progetti formativi. Ciascun progetto formativo ha portato alla realizzazione di indagini e prodotti scientifici di seguito disponibili.
Gli alpini e la Grande Guerra. Studio iconografico di Enza Caccialino In una società italiana appena nata, dove le percentuali di analfabetismo erano ancora molto elevate, era spesso compito delle immagini figurative dover trasmettere contenuti culturali e miti patriottici. Nell’immediatezza delle incisioni e dei disegni, elementari nei tratti e di facile rappresentazione, acquistava forza di penetrazione e poteva essere recepito da una popolazione incapace o disabituata alla lettura. |
L'umile eroe - Il "caro muletto" di Pietro Canonica di Enza Caccialino Il 10 giugno 1970 Stefano Venturi, un bambino emiliano, scriveva al Sindaco di Roma: “Egregio Signor Sindaco, Deve scusarmi se La disturbo, ma vorrei togliermi una curiosità: è vero che a Roma c’è un monumento dedicato al mulo? Perché?” |
Come spiega Virginia Properzi descrivendo i monumenti ai caduti nella provincia di Roma, «sono fondamentalmente tre le tipologie di monumenti ai caduti che si incontrano nella provincia romana – come nel resto d’Italia – con poche varianti: la prima tipologia è quella della lapide con iscrizioni e qualche elemento iconografico funerario; la seconda predilige un obelisco, o una colonna oppure un’ara posti su un piedistallo con l’aggiunta di qualche elemento iconografico allegorico; la terza tipologia consiste in una vera e propria scultura o in un gruppo scultorei preferibilmente in bronzo». |
Raffigurata come una giovane donna alata vestita all’antica, tesa a spiccare il volo o riversa sui corpi dei soldati feriti o morenti, essa rispondeva all’esigenzam di adoperare un messaggio formale e al contempo immediato che parlasse direttamente al popolo, col duplice obiettivo di confortare quanti stessero affrontando il dolore del lutto e costruire una memoria pubblica della guerra. |
La guerra era finalmente conclusa anche sul fronte occidentale, e ora che le armi potevano essere deposte l’Italia aveva bisogno di essere rassicurata: le perdite umane e materiali, i drammi familiari, le cicatrici indelebili di un orrore che avrebbe segnato per sempre la società del tempo, andavano giustificate agli occhi di un popolo stanco e sfiduciato. |
Tra gli artisti protagonisti della realizzazione dei monumenti ai caduti appare interessante la figura di Amleto Cataldi relegato nel secolo scorso ad un «ingiusto oblio», come titola un articolo apparso su «La Repubblica». |
Il soldato di Vincenzo Pasquali. Eroe risorgimentale e martire cristiano di Piera Cipriani I monumenti ai caduti si inseriscono nella sacralizzazione della politica e della nazione celebrando la morte della patria, fenomeno storico complesso che nel tempo è stato analizzato da prospettive diverse. |
Vendere la Grande Guerra. La produzione artistica di Torquato Tamagnini in Abruzzo di Piera Cipriani “Vuoi vendere dei monumenti ai caduti?” Sì. Proprio così. Èdouard è contento della sua trovata [...] Albert non riesce a capire come si possa aver voglia di costruire dei monumenti, in compenso, la cifra di trecento milioni di franchi, inizia a farsi strada nella sua immaginazione: vuol dire “casa”, [...] “limousine” e anche “albergo di lusso” [...] |